La Tenuta del Podere Biliotto ha un’origine antica.
La prima testimonianza di cui disponiamo viene riportata dal Carrocci ne “I dintorni di Firenze”. Narra che i terreni che oggi formano Villa Schneiderf e i casali del Biliotto furono venduti nel 1395 da Piero Dati a Francesco di Riccio di Biliotto per 670 fiorini d’oro. Si trattava di un podere con case, terre e prati denominato Pietra Maggio.
A riprova dell’esattezza della citazione, parte del blasone dei Biliotti rimane sulla facciata del fabbricato denominato ancora oggi “Biliotto”, il cui nucleo originale di torre di avvistamento risale presumibilmente a data anteriore al ‘200. Successivamente ai Biliotti, i terreni furono posseduti da varie famiglie fiorentine e nel 1907 risultava appartenere al Cav. Rodolfo Schneiderf, “enologo distintissimo e benemerito dell’agricoltura, il quale ha applicato, nell’ampia fattoria annessa alla Villa (oggi Villa Schneiderf ndr), i metodi di cultura più razionali e perfezionati”.
Ultimi antichi possessori prima della Famiglia Lazzi (proprietaria dal 1972) e dell’attuale proprietaria (dal 2012) Famiglia Lisi furono poi i marchesi Giaquili Ferrini. Sotto di loro, dal 1956, i poderi dell’azienda furono lavorati dalla famiglia contadina dei “Cipressini” di cui un esponente, Pietro, è ancora vivente.
Podere Biliotto è una tenuta agricola di circa 100 ettari situati a Bagno a Ripoli, sulle colline immediatamente prospicienti la città di Firenze. Nella tenuta spiccano tre affascinanti casali (della superficie totale di 2000 mq) risalenti al XIII secolo.
Il terreno si compone di un magnifico bosco di 75 ettari, formato da querce e lecci, con qualche nucleo di cipressi e pini marittimi, a cui si aggiungono 25 ettari di uliveti.
Nella storia recente l’azienda è stata vocata alla coltivazione dell’ulivo, del grano, della vite ed all’allevamento delle pecore e delle vacche da latte. L’azienda ha sempre condotto, almeno in tempi recenti, coltivazioni biologiche.
Dopo l’acquisto da parte della famiglia Lisi, la tenuta, grazie a nuove risorse finanziarie e al supporto della rete di aziende aderenti all’ente no profit Hospitaliter, ha conseguito un serio rilancio dell’attività.
L’uliveto è stato oggetto di lavorazioni di manutenzione ma anche di riforma, e quasi tutti i 3500 olivi sono stati ricondotti ad una produzione ordinaria, dopo decenni di rese scarse. Nella tenuta sono stati assunti tre operai a tempo pieno, installato un frantoio, prodotti circa 3500 kg di olio extravergine biologico, con il marchio “Tenuta Biliotto”. Tutti destinati alla filiera ristorativa della rete di Hospitaliter.
È stata ripresa l’attività di allevamento delle pecore (interrotta dagli anni ‘60) con l’acquisto di 56 pecore nane di razza d’Ouessant, particolarmente adatte come “tosaerba biologiche” per la cura e la manutenzione del prato dell’oliveta, in quanto, grazie alla piccola taglia, non rovinano gli alberi ed il tappeto erboso. Con le nuove nascite, le pecore sono oggi circa 90. Dalle pecore si potranno ricavare lana e formaggi.
Sono stati inoltre acquisiti quattro rari cavalli Monterufolini (uno stallone e tre fattrici), antichi quadrupedi di selva toscani, allo scopo di ripopolare la tenuta con cavalli autoctoni fino a poco tempo fa in via di estinzione.
Sia le pecore che i cavalli vivono allo stato brado nella tenuta, unitamente a galline, tacchini e conigli. Una parte della tenuta è stata perciò dotata di apposita recinzione.
Sono poi proseguiti i piani per l’adeguamento funzionale e il consolidamento dei muretti protetti, della viabilità poderale e dei fossi, anche ai fini di mitigare il dissesto idrogeologico
È proseguita la cura del bosco con la coltivazione di una parte del bosco ceduo.
Podere Biliotto continuerà a dedicarsi allo sviluppo e alla valorizzazione delle attività tradizionali della coltivazione dell’ulivo e della vite, dell’allevamento delle pecore e dei cavalli. Con riferimento ai vigneti, si prevede di riprendere la coltura della vite negli stessi luoghi in cui si svolgeva prima del 1960. Sono già state avviate le pratiche per il recupero di una parte dei terreni agricoli invasi dalla vegetazione spontanea realizzando un Vitarium di circa 3 ettari con otto diverse tipologie di vitigni antichi autoctoni italiani. Si prevede inoltre la realizzazione di un’idonea cantina per effettuare le micro-vinificazioni e i blend in loco.
La proprietà intende inoltre integrare l’attività agricola con quella ricettiva, da tenersi sia negli antichi casali sia all’aria aperta. Il progetto prevede la realizzazione di una ospitalità “boutique” con la ristrutturazione dei casali e l’installazione di 12 tende attrezzate. La ricettività complessiva sarà di circa 90 posti letto. L’obiettivo è di far assaporare agli ospiti l’atmosfera unica delle colline toscane, secondo la formula del lusso sostenibile. L’ospite sarà accompagnato da personale rigorosamente locale alla scoperta del bosco e dei suoi animali selvatici, cinghiali e caprioli, nonché dell’oliveta con il suo stupendo panorama su Firenze. Sarà poi guidato alla scoperta dei sapori toscani, con approfondimenti sulle erbe e insalate selvatiche che caratterizzavano la dieta del contadino. Spicca, a questo proposito, la presenza del museo dell’olio e della civiltà contadina toscana.
Completerà l’offerta una piccola spa tematica, che utilizzerà quelle stesse erbe per il cosiddetto fresh-cosmetics, nonché tutti i comfort di una ospitalità di alta gamma (lusso ma non extralusso), tra cui una piccola trattoria tipica e diverse piscine. Saranno organizzate visite ai principali musei di Firenze (a soli 20 minuti di auto). Il progetto dovrà attraversare tutte le fasi autorizzative previste dalle normative.
Scopri il nostro Podere Biliotto nella splendida cornice di Bagno a Ripoli vicino alla città Firenze
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